Nel 1928 la città cambiò nome da Cotrone a Crotone.
Il suo porto, che strategicamente colma le distanze fra i vicini porti di Taranto e Messina, favorisce ogni attività di scambio e si propone come traino per l’economia agricola e le attività industriali.
L’insediamento industriale ha visto la città protagonista nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, anche grazie alla vicinanza con la centrale idroelettrica di Calusia, presso Cotronei costruita all’inizio degli anni trenta durante il fascismo. Ed è proprio durante gli anni trenta che la popolazione crotonese raddoppia fino a superare i 60.000 abitanti odierni. Alla fine degli anni ’80 le industrie principali, Pertusola Sud e Montedison, soffrono una profonda crisi, della quale risente l’intera città. Il 6 settembre 1993 durante la cosiddetta “notte dei fuochi” gli operai appiccarono per protesta alcuni fuochi sull’asfalto delle strade usando il fosforo prodotto nello stabilimento chimico già Montedison.
Migliaia di crotonesi persero il posto di lavoro, e questo accentuerà l’inevitabile emigrazione di massa verso lidi più prosperi. Tante promesse, tanti progetti, tanti nuovi enti e consorzi per lo sviluppo ma pochi, pochissimi risultati e, in attesa del rilancio turistico, Crotone divenne provincia nel 1994.
Un’altra battuta di arresto per la città arrivò con la devastante alluvione del 1996 che distrugge gran parte delle abitazioni a ridosso del fiume Esaro e stroncò sei vite umane ed il morale della città.
Dal 1997 al 2005 l’amministrazione comunale è stata guidata dal sindaco Pasquale Senatore a cui si devono numerose opere: il Piano Regolatore Generale, il nuovo lungomare, l’ammodernamento dello stadio “Ezio Scida” in occasione, nel 2000, della storica promozione della squadra allenata dall’ex difensore della Juventus Antonello Cuccureddu in Serie B, la riqualificazione e la bonifica delle contrade e le numerose fontane e parchi, la partecipazione al concorso di riqualificazione urbanistica, Urban II. La città risale la classifica sulla qualità della vita, che l’aveva vista arenarsi nelle ultime posizioni.
Proprio le “imprese” del Crotone Calcio in questi anni rappresentano il simbolo di una difficile rinascita. Ogni domenica, i crotonesi affollano numerosissimi gli spalti dello Scida che diviene quasi l’icona di una ritrovata socialità tra la gente.